Fumare in gravidanza raddoppierebbe il rischio della sindrome della morte improvvisa del lattante

La sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS), nota anche come “morte in culla” è il peggiore incubo di ogni neogenitore. Sebbene le cause della sindrome della morte improvvisa del lattante restino ancora misteriose, rappresenta tutt’oggi la prima causa di morte nei bambini sotto il primo anno d’età.

Uno studio del Seattle Children’s Research Institute in collaborazione con Microsoft Data Science come parte della società A.I. per Humanitarian Action Initiative, ha messo in luce una terribile scoperta: le mamme che fumano, anche solo una sigaretta al giorno, prima e durante la gravidanza contribuiscono al rischio che il loro bambino muoia improvvisamente e inaspettatamente prima del compimento del primo anno di vita. I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati sulla rivista scientifica Pediatrics

Gravidanza: anche una sola sigaretta al giorno può causare il rischio di sindrome di morte improvvisa del lattante

Secondo quanto scoperto dai ricercatori statunitensi, qualsiasi quantità di fumo in gravidanza – anche solo una sigaretta al giorno – raddoppierebbe il rischio di morte in culla. Per le donne che fumano una media di 1-20 sigarette al giorno, le probabilità di SIDS aumentano di 0,07 con ogni sigaretta aggiuntiva fumata. “Con queste informazioni, i medici possono dare migliori consigli alle donne incinte sulle loro abitudini al fumo, sapendo che il numero di sigarette fumate quotidianamente durante la gravidanza ha un impatto significativo sul rischio di SIDS, ha detto la dottoressa Tatiana Anderson, autrice principale dello studio. 

L’introduzione negli Stati Uniti della campagna “back to sleep” nel 1994 educò i genitori sui pericoli del far dormire il neonato a pancia in giù e il tasso di decessi calò del 50% circa quando i genitori iniziarono a far dormire i bambini sulla schiena. A ciò seguirono raccomandazioni per rimuovere paraurti, coperte, giocattoli e tutto ciò che potesse potenzialmente provocare soffocamento nel neonato. Allo stesso modo la prof.ssa Anderson spera che i risultati delle sue ricerche possano essere utili per fornire alle donne informazioni su gravidanza e rischi legati al fumoLo studio ha evidenziato che se nessuna delle donne in gravidanza fumasse, 800 dei circa 3.700 decessi per SIDS che avvengono ogni anno negli Stati Uniti, si eviterebbero, abbassando i tassi attuali di morte in culla del 22%.

Morte in culla e fumo di sigaretta

Per comprendere il modo in cui il fumo contribuisca al rischio di SIDS sono stati analizzati i dati di donne riguardanti il fumo durante la gravidanza, del parto e della morte infantile dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie tra il 2007 e il 2011, mediante tecniche di modellazione computazionale.  I ricercatori hanno incluso nella loro analisi i dati di circa 20.000 bambini nati vivi, di cui oltre 19.000 sono morti entro il primo anno di vita a causa della sindrome della morte improvvisa del lattante, gli altri per cause non ben definite, per soffocamento accidentale o strangolamento a letto. 

Fumando un pacchetto al giorno (20 sigarette), il rischio di morte improvvisa del lattante era quasi triplicata rispetto ai neonati di madri non fumatrici. Oltre al consumo complessivo di sigarette, i ricercatori hanno anche valutato come il fumare prima della gravidanza, ridurre o smettere di fumare durante la gravidanza, incidessero sul rischio di SIDS. Circa la metà delle fumatrici, non ha ridotto il fumo durante la gravidanza e rispetto a queste, le donne che hanno ridotto il consumo di sigarette nel terzo trimestre hanno visto una diminuzione del 12% del rischio SIDS.

Smettere di fumare è stato associato ad una riduzione del rischio del 23% di SIDS. L’analisi ha anche dimostrato che i neonati di madri che hanno fumato durante i tre mesi prima della gravidanza e hanno smesso solo nel primo trimestre hanno ancora rischiato di morire per la sindrome della morte improvvisa del lattante, in misura maggiore rispetto a quelli di madri non fumatrici.

Necessità di smettere di fumare prima della gravidanza

Secondo l’American College of Obstetricians and Gynecologists, dal 23% al 34% dei casi di SIDS e dal 5% al 7% delle morti infantili legate a pretermine possono essere attribuite al fumo prenatale. Anche i costi sanitari per i bambini nati da fumatrici sono elevati. La ricerca ha dimostrato una connessione tra il fumo durante la gravidanza e rischio più elevato di asma, coliche e obesità infantile. Il fumo passivo è pericoloso per il feto in via di sviluppo e aumenta il rischio di un peso ponderale basso alla nascita fino al 20%.

Ma in che modo il fumo di sigaretta influisce sulla sindrome della morte improvvisa del lattante? Secondo gli esperti sembra che il fumo, aumentando i livelli di serotonina, un neurotrasmettitore che svolge un ruolo chiave nell’attivazione e nell’attività comportamentali, nei neonati suscettibili, influenzi la capacità del tronco cerebrale di regolare il sistema respiratorio durante il sonno, portando di fatto al bambino a non respirare più durante il sonno.

“Le donne che stanno pianificando una gravidanza e sono fumatrici dovrebbero smettere molto prima di provare a rimanere incinta, perché fumare nei tre mesi prima della gravidanza può avere un effetto dannoso.” conclude la prof.ssa Anderson.

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Anna Elisa Catanese

Ciao sono Anna Elisa Catanese, Dott.ssa in Scienze e tecniche erboristiche, autrice principale dei contenuti di questo sito web. Sono anche una cantante e creatrice di bijoux. Ho alle spalle collaborazioni come autrice di articoli con numerosi siti quali Blasting news e Dokeo. Su Natural Magazine troverete notizie inerenti salute, benessere, alimentazione sana, rimedi naturali e molto altro ancora.

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