Passiflora o fiore della passione: coltivazione, specie più belle

Passiflora (fiore della passione), Famiglia Passifloraceae, è un genere che conta oltre 500 specie di piante rampicanti fiorifere, sempreverdi, vigorose ma delicate, adatte ad essere coltivate in zone a clima mite. Il nome Passiflora, scelto da Linneo nel 1753, deriva dal latino passio = passione e flos = fiore. Esso gli fu a sua volta attribuito dai missionari Gesuiti nel 1610, che intravidero in alcune parti della pianta i simboli religiosi della passione di Cristo: i viticci (la frusta con cui venne flagellato); i tre stili (i chiodi); gli stami (il martello); la raggiera corollina (la corona di spine). Questa pianta può essere coltivata in vaso o in piena terra, all’esterno, quando la temperatura lo consente, o più facilmente in serra, in veranda o in casa. In quest’articolo: coltivazione, riproduzione, potatura e quali sono le specie più belle di Passiflora.

Coltivazione della passiflora

Il fiore della passione necessita di un adeguato supporto su cui arrampicarsi, generalmente costituito da uno o più fili metallici intorno a cui si avviluppa. La pianta si può mettere a dimora in maggio in posizione luminosa (pieno sole), ma protetta dove sia possibile disporre di un buon ricambio d’aria. La coltivazione in vaso richiede un contenitore di circa 25-30 cm di diametro, riempito di terriccio di buona qualità, fertile, ma leggero e con un drenaggio ottimale. Se coltivata all’esterno la pianta deve essere protetta dal gelo, per i primi 2 anni, ricoprendola con un telo di plastica o del tessuto non tessuto e disponendo della paglia alla base. Il gelo può danneggiare la parte apicale della pianta, che però in primavera tende a produrre nuovi getti dalla base. Nella coltivazione in serra o veranda, la temperatura invernale non dovrebbe mai scendere sotto i 7 C°. In casa i problemi maggiori possono essere indotti dall’eccessiva secchezza dell’aria.

Annaffiature, fertilizzazione

Durante il periodo di sviluppo vegetativo, in primavera e in estate, è necessario garantire alla passiflora un elevato apporto idrico. In autunno e in inverno sarà sufficiente mantenere il terreno appena umido. Distribuiamo del fertilizzante per piante da fiore durante l’estate, ogni 10 giorni circa, per stimolare la produzione di corolle. In alternativa, in marzo fertilizziamo con letame ben maturo. Una produzione eccessiva di foglie a discapito dei fiori è segno che il terreno o il fertilizzante utilizzato sono troppo ricchi d’azoto.

Moltiplicazione

La moltiplicazione della passiflora può avvenire per seme, talea o propaggine. La semina può avvenire in vaso o cassone freddo. Le piantine si ripicchettano in vasi di 8 cm di diametro e si lasciano irrobustire con rinvasi ulteriori prima di essere messe a dimora stabilmente nel mese di maggio. Per quanto riguarda la moltiplicazione per talea preleviamo in luglio-agosto porzioni di fusto di circa 8-10 cm di lunghezza e poniamoli in una miscela di torba e sabbia. Una volta radicate, le talee possono essere messe in vasi di 10 cm di diametro e lasciate irrobustire in ambiente protetto e luminoso. Nel mese di maggio potranno essere messe a dimora all’esterno in piena terra o in un vaso più grande. Non tutte le specie radicano facilmente per talea e quelle più delicate potranno essere moltiplicate anche per propaggine. La moltiplicazione per propaggine consiste nello scegliere un ramo attaccato alla pianta madre che verrà piegato e interrato in un altro vaso nella parte in cui è semilegnoso. La nuova piantina verrà separata dalla pianta madre solo dopo che avrà sviluppato sufficienti radici per essere trapiantata.

Potatura della passiflora

Trattandosi di piante molto vigorose tutte le specie di fiore della passione necessitano una severa potatura a febbraio-marzo. I rami in eccesso vanno tagliati a 15 cm da terra, mentre quelli più lunghi possono essere semplicemente accorciati. Durante l’inverno è possibile che il freddo rovini la parte alta dei rami: in questo caso è bene tagliare completamente la parte danneggiata. Ciò indurrà un maggiore sviluppo degli altri fusti o dei nuovi getti che normalmente spuntano alla base.

Malattie e parassiti

La passiflora può essere attaccata dal virus del mosaico del cetriolo. Questo agente patogeno colpisce le foglie provocandone la deformazione e la comparsa di macchie lungo le nervature. Questi sintomi scompaiono normalmente in estate per ricomparire ciclicamente in inverno o in primavera. La lotta al virus del mosaico del cetriolo è solo preventiva e consiste nell’eliminare gli insetti che possono esserne veicolo, quali afidi e cicadelle. Eliminare e distruggere sempre le piante affette da virosi. Gli afidi attaccano foglie e fiori, succhiandone la linfa e rilasciando una melata appiccicosa che favorisce le infezioni. Questi parassiti si eliminano trattando la pianta con insetticidi specifici, sapone di Marsiglia o macerato d’ortica.

Passiflora: le specie più belle

Tutte le Passiflora sono arbusti in genere rampicanti che crescono allo stato spontaneo nelle regioni tropicali e subtropicali. I rami sono provvisti di numerosi viticci che servono alla pianta per aggrapparsi ai diversi supporti. Le foglie sono digitatopartite o lobate, con piccioli glandulosi, stipulati. I fiori sono ermafroditi o unisessuali (in poche specie), generalmente grandi, solitari o riuniti in infiorescenze di vario colore a seconda della specie: bianco, giallo verdastro, blu violetto o rosso. Il calice è diviso in 4 o 5 sepali lineari o oblunghi, generalmente colorati all’interno. I petali sono anch’essi 4 o 5 (in alcune specie i fiori sono privi di petali), di dimensioni più o meno uguali ai sepali, ma più vivacemente colorati. Il frutto è una bacca ovoidale globosa, di grandezza variabile, succosa e carnosa, commestibile in alcune specie. Ma ecco di seguito quali sono le specie che presentano le fioriture più belle e da cui derivano numerose cultivar.

Passiflora alata

Originaria del Perù, la Passiflora alata [fig. 1] è una specie delicata, adatta alla coltivazione in serra. Essa presenta fiori profumati color rosso porpora con filamenti bianchi e rossi.

Fig. 1 – Passiflora alata [Credits: 1]

Passiflora caerulea

La Passiflora caerulea [fig. 2] è la specie più diffusa e produce frutti eduli. Originaria del Brasile, è sufficientemente rustica da poter essere coltivata all’aperto in quasi tutta Italia. Essa è caratterizzata da foglie palmate, di colore verde chiaro. I fiori, che sbocciano in luglio-settembre, sono costituiti da petali bianco-verdastri ingentiliti da numerose striature color porpora disposte a raggiera. Da questi fiori possono prodursi dei frutti carnosi di colore arancione. Per favorire la fruttificazione è necessario mantenere l’ambiente piuttosto umido. Da questa specie selvatica sono derivati numerosi ibridi interessanti: “Constance Elliot” [fig. 3], a fiori bianco puro; “Imperatrice Eugénie”, ibrido ottenuto dall’incrocio tra P. caerulea e P. triangularis, delicato e adatto alla coltivazione in vaso, con fiori rosa. Se coltivata in vaso, la Passiflora caerulea necessita di potature di formazione che le permettano di ramificare molto senza crescere troppo in altezza. Per ottenere esemplari più compatti si possono impiegare supporti semi-circolari su cui i rami potranno avvolgersi.

Fig. 2 – Passiflora caerulea [Credits 2]
Fig. 3 – Passiflora caerulea var. Constance Elliot [Credits 3]

Passiflora incarnata

Passiflora incarnata [fig. 4] è la specie officinale nota per le sue proprietà medicinali (sedativo, ansiolitico, rilassante. antispasmodico). Originaria dalla zona sudorientale degli Stati Uniti, può essere coltivata all’aperto e produce un frutto commestibile dal sapore molto acidulo.

Fig. 4 – Passiflora incarnata [Credits 4]

Passiflora quadrangularis

La Passiflora quadrangularis [Fig. 5] è originaria dell’America Meridionale, dove è chiamata granadilla. Questa specie presenta fusti quadrangolari (da cui il nome) che portano foglie intere ovato-cordate. Da giugno a settembre produce fiori grandi (8-10 cm), profumati bianchi soffusi di rosa chiaro con la corona lunga e prominente formata da filamenti ondulati bianchi azzurri o porpora. La fioritura è seguita dalla produzione di frutti ovoidali, gialli, lunghi fino a 20-25 cm, commestibili e di ottimo sapore. La Passiflora quadrangularis cresce fino a 8-10 m di altezza. Questa specie necessita di mezz’ombra e alta umidità ambientale. Se si vuole essere certi della produzione dei frutti è bene ricorrere all’impollinazione artificiale, da eseguire distribuendo il polline sugli stigmi con un pennellino.

Fig. 5 – Passiflora quadrangularis [Credits 5]

Passiflora edulis

Originaria dell’America Meridionale (è una dei simboli nazionali del Paraguay), la Passiflora edulis [fig. 6] è una pianta rampicante che può raggiungere i 6-7 m d’altezza. Presenta foglie trilobate, di colore verde intenso. Dalla fine di giugno produce fiori larghi 8 cm, di colore bianco con corona di filamenti porpora, autofertili, ai quali fanno seguito, già dal primo anno, bacche ovali commestibili e molto profumate, chiamate maracuja o frutto della passione. Questi sono di colore porpora-violetto, hanno le dimensioni di un piccolo limone e maturano in agosto-settembre.

Fig. 6 – Passiflora edulis [Credits 6]

Passiflora ligularis

Passiflora ligularis [fig. 7] è una specie originaria del sud America adatta alla coltivazione in serra. Essa presenta foglie ovate e fiori con sepali acuti, verdi all’esterno e bianchi all’interno; i petali sono di colore bianco o leggermente rosato. Ad essi fanno seguito bacche commestibili sferiche di colore arancione con puntini bianchi a maturazione, del diametro di 8-9 cm. Sapore dolce, molto aromatico.

Fig. 7 – Passiflora ligularis [Credits 7]

Passiflora mollissima o Tacsonia mollissima

Passiflora mollissima o Tacsonia mollissima (Banana passion fruit, nota anche come taxo e curuba) [fig. 8] è originaria dell’America Meridionale. Questa specie presenta foglie trilobate, ricoperte da una peluria biancastra. Da giugno a settembre produce fiori con calice lungo e sviluppato e petali rosa. La corona invece si presenta rada e poco appariscente. La fioritura è seguita dalla produzione di bacche eduli ovoidali, lunghe circa 8 cm, di colore giallo carico. Cresce fino a 8-10 m.

Fig. 8 – Passiflora mollissima o Tacsonia mollissima [Credits 8]

Passiflora racemosa o Passiflora princeps

Passiflora racemosa o Passiflora princeps [fig. 9] è una specie originaria del Brasile, delicata e vigorosa. Presenta foglie glabre e trilobate o intere. Da giugno a settembre produce fiori ascellari, che, dapprima solitari o appaiati, verso l’apice dei rami si riuniscono in racemi penduli. Essi presentano petali espansi o estroflessi di colore carminio chiaro o porpora. La corona centrale è formata da filamenti eretti e corti di colore bianco e porpora sulla parte esterna e da filamenti cortissimi e rossi sulla parte interna. Questo fiore della passione necessita di temperature invernali più elevate rispetto alle altre specie (12-16 °C) ed è dunque più adatta alla crescita in serra fredda. Può raggiungere i 7 m d’altezza.

Fig. 9 – Passiflora racemosa o Passiflora princeps [Credits 9]

Passiflora umbilicata

Conclude questa carrellata di immagini e informazioni dedicate alle specie di fiore della passione più belle la Passiflora umbilicata [fig. 10]. Essa è originaria del Brasile e presenta foglie trilobate di colore verde scuro. I fiori sono larghi 8-10 cm, di un bellissimo colore porpora scuro e compaiono da luglio a settembre. Può crescere fino a 6-7 m d’altezza.

Passiflora umbilicata
Fig. 10 – Passiflora umbilicata [Credits 10]

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Anna Elisa Catanese

Ciao sono Anna Elisa Catanese, Dott.ssa in Scienze e tecniche erboristiche, autrice principale dei contenuti di questo sito web. Sono anche una cantante e creatrice di bijoux. Ho alle spalle collaborazioni come autrice di articoli con numerosi siti quali Blasting news e Dokeo. Su Natural Magazine troverete notizie inerenti salute, benessere, alimentazione sana, rimedi naturali e molto altro ancora.

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