Rafano, barbaforte, o cren: coltivazione, moltiplicazione, raccolta

Il rafano, detto anche barbaforte o cren, è l’Armoracia rusticana, una bella pianta perenne appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, coltivata per la sua radice commestibile. In quest’articolo scopriremo come coltivarlo nel nostro orto seguendo poche semplici cure. Per conoscere descrizione, usi e proprietà medicinali di Armoracia rusticana, clicca qui: Rafano, Barbaforte o cren: proprietà, controindicazioni, rimedi.

Coltivazione del rafano: tipo di terreno, esposizione, messa a dimora

Un suolo di ricco di materia organica e soprattutto profondo e ben drenato, sono le condizioni indispensabili per ottenere una pianta vigorosa e una radice voluminosa e dritta. Il rafano cresce bene in pieno sole, ma mostra di tollerare bene un’esposizione a mezz’ombra. Pur essendo una pianta perenne viene di solito coltivata come annuale, preparando il terreno già dall’autunno precedente. A tale scopo si scava in profondità e si mescola alla terra del letame maturo, che, durante l’inverno, si deve decomporre completamente. A febbraio si mettono quindi a dimora porzioni di radici o germogli basali, a 30 cm di distanza l’uno dall’altro. Data l’estensione del fittone, la coltura in vaso del rafano non può essere presa in considerazione.

Rafano, radice

Cure, annaffiature

Il barbaforte non necessita di particolari cure. Il terreno dev’essere tenuto libero da infestanti e annaffiato soltanto quando il terreno si presenta secco in superficie. Armoracia rusticana è un pianta che tende ad essere invadente e che bisogna dunque limitare nell’estensione eliminando, man mano che si presentano, i numerosi getti che nascono dalle sue radici. Questo induce, tra l’altro, una migliore vigoria della parte aerea e un maggiore sviluppo della radice.

Moltiplicazione del rafano

I semi del rafano sono piuttosto difficili da reperire dal momento che i frutti della pianta raramente giungono a maturazione. La tecnica migliore per moltiplicare il rafano resta la talea radicale. Ecco come procedere:

  • In marzo si taglia una radice in tronconi di circa 10 cm di lunghezza;
  • i pezzi di radice si piantano in terreno ben lavorato, a distanze regolari (30 cm l’uno dall’altro);
  • si mantiene libero il terreno dalle erbacce e si annaffia con moderazione fino alla comparsa dei primi getti.

Raccolta e conservazione del rafano

La raccolta delle radici di rafano si inizia in estate, secondo le esigenze, e prosegue per tutto l’autunno. La radici possono essere consumate fresche oppure essiccate e quindi grattugiate fino a ridurle quasi in polvere. Le radici non utilizzate vanno estirpate alla fine dell’autunno, liberate della parte aerea, pulite accuratamente con un pennello e conservate in un ambiente asciutto e buio all’interno di una cassetta piena di sabbia: potranno essere messe a dimora la primavera successiva.

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Anna Elisa Catanese

Ciao sono Anna Elisa Catanese, Dott.ssa in Scienze e tecniche erboristiche, autrice principale dei contenuti di questo sito web. Sono anche una cantante e creatrice di bijoux. Ho alle spalle collaborazioni come autrice di articoli con numerosi siti quali Blasting news e Dokeo. Su Natural Magazine troverete notizie inerenti salute, benessere, alimentazione sana, rimedi naturali e molto altro ancora.

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