L’HIV colpisce sia uomini che donne con sintomi comuni, talvolta sfumati, con alcune differenze tra i due sessi. In quest’articolo vedremo cosa accade al corpo femminile in seguito all’infezione da HIV e come riconoscerne i segni. Ma prima facciamo il punto sulla diffusione e l’incidenza della malattia in Italia.
HIV: quanto è diffuso in Italia?
Il virus dell’HIV è più diffuso di quanto si possa immaginare. Si calcola che in Italia circa il 40% dei casi di HIV venga diagnosticato tardivamente e che ben il 30% delle persone infette circa non sappia di avere la malattia. I numeri sono ancora allarmanti: abbiamo circa 4mila nuove diagnosi di infezioni da HIV l’anno, con una tendenza in crescita negli ultimi anni, specie nella fascia d’età compresa tra i 24 ed 29 anni.
Le regioni d’Italia in cui il virus dell’HIV è più diffuso sono: Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Liguria. Fortunatamente la medicina ha fatto passi da gigante e con le opportune terapie retrovirali è possibile tenere sotto controllo l’infezione che non evolve più nella forma conclamata, l’AIDS, con un’aspettativa di vita vicina alla normalità.
HIV: segni e sintomi comuni a uomini e donne
Un rapporto sessuale non protetto, ma anche lo scambio ad esempio di aghi infetti per l’iniezione di droghe, sono tra le principali cause di contagio del virus dell’HIV, sia per gli uomini che per le donne. Entro poche settimane dall’infezione (2-6), avviene la sieroconversione, un periodo in cui il virus si moltiplica molto rapidamente. Sia uomini che donne svilupperanno una malattia simil-influenzale, manifestazione di un’infezione acuta da HIV della durata di 1 – 4 settimane. Essa è dovuta alla reazione del sistema immunitario che tenta di montare una risposta immunitaria contro il virus dell’HIV, con sintomi banali che includono:
- astenia, stanchezza, debolezza;
- mal di testa;
- una febbre di basso grado;
- tosse;
- starnuti;
- naso che cola o congestione.
I sintomi di un’infezione acuta da HIV, che assomigliano a quelli dell’influenza, sono dunque comuni sia a uomini che donne. Ma esistono tutta una serie di sintomi specifici che possono riguardare le donne.
Sintomi dell’HIV nelle donne
- Linfonodi ingrossati: dopo l’infezione acuta da HIV, il virus continua a moltiplicarsi, ma a un ritmo più lento ed è possibile non avere più sintomi anche per oltre un decennio. Un altro sintomo dell’infezione dall’HIV, che può persistere per qualche giorno fino ad un mese, può essere l’ingrossamento dei linfonodi, in particolare quelli del collo, che possono causare problemi di deglutizione;
- Candidosi vaginale: un sistema immunitario messo a dura prova dalla lotta contro il virus dell’HIV può lasciare l’organismo sprovvisto della protezione necessaria per contenere le altre infezioni. Spesso in presenza dell’HIV si sviluppa una candidosi vaginale persistente con sintomi che includono: bruciore, dolore durante i rapporti sessuali, minzione dolorosa, scarico vaginale denso e bianco;
- Rapida perdita di peso: se la persona non riceve un trattamento per l’HIV, il virus può causare nausea, diarrea, scarso assorbimento di cibo e perdita di appetito, con un’inevitabile rapida perdita di peso;
- Sbalzi d’umore: a volte, la progressione dell’HIV può causare disturbi dell’umore a disturbi neurologici nelle donne. Questo può comportare depressione, sentimenti di disperazione tristezza intensa, stress e perdita della memoria;
- Cambiamenti cutanei: l’HIV può provocare macchie insolite sulla pelle di colore rosso, rosa, marroni o viola. Queste macchie possono apparire all’interno della bocca, delle palpebre o del naso. Possono persino svilupparsi piaghe nella bocca, nei genitali o nell’ano;
- Alterazioni del ciclo mestruale: il sangue mestruale può divenire più scarso o abbondante. A causa della grande perdita di peso è possibile che il ciclo scompaia. Inoltre, gli sbalzi ormonali possono peggiorare o far variare i sintomi mestruali, come crampi, tensione mammaria e affaticamento.
Test per l’HIV e preservativo per proteggere se stessi e gli altri
Tutti questi sintomi, più o meno velati, devono far scattare un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Sebbene essere sieropositivi non sia più una condanna a morte non occorre abbassare la guardia, nell’illusione che il peggio sia passato. Nel mondo l’AIDS continua a mietere vittime ad un ritmo spaventoso. L’uso del preservativo, insieme al test per l’HIV (ormai acquistabile anche online ed eseguibile comodamente a casa), non dev’essere considerato un optional ed è il primo passo per proteggere se stessi e le persone che amiamo.
Ricordiamo inoltre che nel caso in cui vi sia in corso un reale rischio d’infezione da HIV (rapporto anale o vaginale), è possibile recarsi al pronto soccorso per valutare con il medico l’opportunità di sottoporsi ad un trattamento farmacologico, entro 48 ore, per cercare di prevenire l’infezione, chiamato PPE (profilassi-post esposizione).
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