La Salvia officinalis (fam. Lamiaceae) o salvia comune è una pianta perenne aromatica di facile coltivazione. Originaria delle zone aride e sassose dell’Europa meridionale, la Salvia officinalis è la “madre” di numerose varietà a foglie colorate, coltivate a scopo ornamentale. La Salvia officinalis è un piccolo cespuglio con il fusto legnoso e dalle tante ramificazioni, che non supera i 50-60 cm d’altezza. La salvia fiorisce da aprile a giugno e i suoi fiorellini blu/violetto sono disposti a spiga alla sommità dei rami. Le foglie vellutate sono di quella particolare tonalità di grigio/verde argentato conosciuta, nell’uso comune, come “verde salvia”. Sono proprio le foglie le parti utilizzate per aromatizzare le pietanze e ad uso medicinale. Gli aspetti riguardanti proprietà e benefici della Salvia officinalis verranno trattati in un articolo in uscita a breve. Di seguito scopriamo: coltivazione e cura della Salvia officinalis, riproduzione, potatura, raccolta e conservazione.
Salvia officinalis: esposizione, tipo di terreno, annaffiature
La Salvia officinalis è una pianta molto rustica che ama il sole ed il caldo. Sopporta bene la siccità, ma anche il gelo dell’inverno. La salvia comune è poco esigente, si adatta a qualsiasi tipo di terreno, con una particolare predilezione per quelli un po’ calcarei. La salvia dev’essere piantata in un posto ben asciutto perché non sopporta i ristagni d’acqua e l’umidità. Se l’abbiamo comprata in vaso, trapiantiamola in un terreno con una buona concimazione di base; non richiederà altro fertilizzante e non dovremo nemmeno ricordarci di annaffiare con regolarità. Infatti, a meno che l’estate non sia particolarmente asciutta, la pianta non soffrirà affatto se verrà lasciata un pochino a se stessa. L’unico accorgimento che dovremo avere per non far soffrire la nostra pianta sarà, all’inizio dell’inverno e solo nei climi rigidi, quello di coprirne la base con paglia, foglie e terriccio.
Salvia: potatura
Per favorire la formazione delle foglie, basterà eliminare i fiori appena questi compaiono e, a fine primavera, potare una parte dei rami verdi. A febbraio, poi, diamo una bella ripulita al cespuglio togliendo tutte le foglie e i rametti secchi o rotti. Sebbene la Salvia officinalis sia una specie perenne, cioè che vive per diversi anni, sarà meglio rinnovare le piante ogni tre o quattro anni, per la loro tendenza a diventare legnose e a produrre poche foglie.
Riproduzione della Salvia officinalis
La riproduzione della Salvia officinalis è molto semplice. La salvia può essere riprodotta per seme in primavera, ma un metodo più rapido per moltiplicarla è la talea. Basta staccare dei rametti da quelli più vecchi e legnosi e piantarli in un vasetto con del terriccio misto a sabbia che terremo sempre umido. I rametti faranno le radici e noi potremo trapiantarli nel nostro orto o giardino, lasciando uno spazio tra l’uno e l’altro di circa 60 cm. I periodi più adatti per moltiplicare la salvia per talea sono i mesi di marzo/aprile oppure luglio/agosto e le piantine saranno pronte per essere messe a dimora nella primavera successiva, dopo essere state tenuto per tutto l’inverno al riparo.
Raccolta e conservazione della Salvia officinalis
Le foglie fresche della Salvia officinalis possono essere raccolte e utilizzate al bisogno ininterrottamente dalla primavera all’autunno. La raccolta delle foglie di salvia da essiccare e conservare va effettuata prima che la pianta fiorisca. Essendo abbastanza spesse, dobbiamo però cercare di farle essiccare in breve tempo, per evitare che perdano gran parte del loro aroma. Stacchiamo perciò i rametti con le foglie nel pieno del loro sviluppo, distendiamoli su di una grata e sistemiamo il tutto sopra un termosifone, al riparo dalla luce diretta del sole. Quando le foglie saranno secche, conserviamole in un barattolo di vetro e, per godere del massimo delle loro proprietà e del potere aromatizzante, consumiamole nell’arco di un anno.
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