CODIV-19: carenza di Vitamina D aumenterebbe rischio infezione

Quello dell’Università di Medicina di Chicago è solo l’ennesimo studio che pone in relazione carenze nella dieta, con particolare riferimento alla vitamina D, con la possibilità di contrarre più facilmente il COVID-19. “La vitamina D è importante per la funzione del sistema immunitario e gli integratori di vitamina D hanno già dimostrato di ridurre il rischio di infezioni virali del tratto respiratorio, spiega il dott. David Meltzer, autore principale dello studio, pubblicato il 3 settembre su JAMA Network Open. “La nostra analisi statistica suggerisce che questo potrebbe essere vero anche per l’infezione da COVID-19″, afferma Meltzer.

Vitamina D: chi è carente ha il doppio del rischio di ammalarsi di COVID-19

Il team di ricerca ha esaminato 489 pazienti residenti a Chicago il cui livello di vitamina D è stato misurato entro un anno prima di essere testati per il COVID-19. I pazienti con carenza di vitamina D (<20 ng /ml), non trattati per l’ipovitaminosi avevano quasi il doppio delle probabilità di risultare positivi per il coronavirus COVID-19, rispetto ai pazienti che avevano livelli sufficienti di vitamina.

Più o meno alle stesse conclusioni giunse un analogo studio dell’Aprile 2020, in cui si osservò che i pazienti dei paesi con alti tassi di mortalità per COVID-19, come Italia, Spagna e Regno Unito, presentano livelli più bassi di vitamina D rispetto ai pazienti dei paesi meno colpiti dal virus, come Svezia o Norvegia. Paradossalmente la “vitamina del sole” abbonderebbe proprio tra le popolazioni dove il sole è meno generoso, poiché nel nord Europa si ricorre più comunemente all’uso di integratori di vitamina D, proprio per evitare carenze. Ricordiamo infatti che la vitamina D non si ottiene solo con la dieta, ma anche con l’esposizione della pelle al sole (sintesi endogena di colecalciferolo, o vitamina D3).

Stesse supposizioni dunque si potrebbero fare osservando le differenze di tasso di mortalità e contagiosità per COVID-19 tra Nord e Sud Italia, dove l’irradiamento solare è decisamente più intenso tutto l’anno.

Vitamina D: gli integratori sono utili contro il COVID-19?

Chicago, la città di residenza dei pazienti esaminati nel recente studio, è notoriamente poco soleggiata: “Capire se il trattamento della carenza di vitamina D cambia il rischio per il COVID-19 potrebbe essere di grande importanza a livello locale, nazionale e globale”, ha detto il dott. Meltzer. “La vitamina D è poco costosa, generalmente molto sicura da assumere e può essere ampiamente distribuita”.

Questo tipo di ricerche statistiche non sono certo in grado di stabilire l’utilità degli integratori di vitamina D nella lotta al COVID-19. Ciò che si sa sulla vitamina D è che essa è indispensabile per modulare la risposta immunitaria e infiammatoria e potrebbe per questo proteggerci dagli effetti deleteri della cosiddetta “tempesta di citochine” che si scatena in seguito a infezioni batteriche o virali (non solo da COVID-19). Si è infatti osservato che i peggiori danni ai polmoni nei pazienti COVID-19 sono in parte dovuti all’abnorme risposta immunitaria del nostro stesso organismo, più che all’attacco del coronavirus.

Meltzer e colleghi fanno sapere di aver già avviato nuovi studi cinici sulla vitamina D, al fine di determinare se la supplementazione del nutriente riesca realmente a ridurre il rischio, e potenzialmente la gravità, del COVID-19.

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Anna Elisa Catanese

Ciao sono Anna Elisa Catanese, Dott.ssa in Scienze e tecniche erboristiche, autrice principale dei contenuti di questo sito web. Sono anche una cantante e creatrice di bijoux. Ho alle spalle collaborazioni come autrice di articoli con numerosi siti quali Blasting news e Dokeo. Su Natural Magazine troverete notizie inerenti salute, benessere, alimentazione sana, rimedi naturali e molto altro ancora.

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