Sclerosi multipla: acido ursolico cura promettente

L’acido ursolico potrebbe rappresentare una nuova frontiera per la cura della sclerosi multipla, malattia del sistema nervoso centrale caratterizzata dalla perdita di mielina (guaina di protezione delle fibre nervose) con conseguente alterazione della trasmissione degli impulsi nervosi tra cervello e midollo spinale. L’acido ursolico è un composto naturale presente nella buccia di mela, nelle prugne, nei mirtilli, ma anche in alcune erbe officinali come l’uva ursina (da cui deriva il nome), timo, basilico, origano.

Secondo un nuovo studio della Sidney Kimmel Medical College presso la Thomas Jefferson University di Philadelphia, Usa, appena pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), l’acido ursolico sarebbe non solo in grado di fermare la progressione della malattia, ma anche di invertire il danno neurologico in fase avanzata.

Acido ursolico: contro la sclerosi multipla risultati incoraggianti

La sclerosi multipla, o sclerosi a placche, è una malattia autoimmune del sistema nervoso centrale, a decorso cronico. Le placche (lesioni cerebrali in cui è avvenuta la demielinizzazione) possono evolvere da una fase infiammatoria iniziale ad una fase cronica, in cui assumono caratteristiche simili a cicatrici multiple, da cui deriva il nome della malattia, detta appunto “sclerosi multipla”.

Purtroppo allo stato attuale non esiste una cura definitiva contro la sclerosi multipla, ma solo una serie di terapie farmacologiche in grado di controllare efficacemente i sintomi e di modificare il decorso della malattia, specie se somministrate in fase precoce. I trattamenti disponibili difficilmente possono invertire i danni alle guaine mieliniche, ma l’acido ursolico avrebbe dimostrato risultati promettenti contro la sclerosi multipla.

Secondo quanto scoperto dai ricercatori di Jefferson, l’acido ursolico avrebbe la proprietà di ridurre e persino riparare i danni ai neuroni dovuti alla sclerosi multipla, in test sia in vivo che in vitro. Risultati straordinari che se confermati sull’uomo aprirebbero a nuove prospettive di cura e gestione della malattia.

Lo studio

Per i test in vivo i ricercatori hanno somministrato una forma purificata di acido ursolico a topi affetti da una forma di sclerosi multipla simile a quella umana, a lento sviluppo e ad uno stadio avanzato, cioè con danni cronici ai tessuti del sistema nervoso centrale ormai evidenti. I ricercatori, hanno iniziato a trattare i topi con acido ursolico il sessantesimo giorno. In questi animali già a partire dal dodicesimo giorno i primi sintomi della malattia, come la paralisi parziale, sono già visibili. Dopo 60 giorni si è ormai instaurato un grave danno cronico al tessuto cerebrale e al midollo spinale.

I ricercatori hanno dunque trattato i topi malati di sclerosi multipla con acido ursolico per altri 60 giorni. A partire dal 20° giorno di trattamento si è registrato un miglioramento. I topi paralizzati all’inizio dell’esperimento, hanno persino riacquistato la capacità di camminare nuovamente, sebbene fossero piuttosto deboli.

Quella dell’acido ursolico contro la sclerosi multipla: “Non è una cura, ma se otterremo una risposta simile nelle persone, potremmo apportare un cambiamento significativo nella loro qualità di vita. E, soprattutto, è un’inversione, che non abbiamo mai visto prima con altri agenti in uno stadio così avanzato della malattia “, commenta il Dott. Zhang, uno degli autori dello studio.

L’acido ursolico promuove la produzione di mielina

I test in vitro hanno dato ulteriore conferma dell’efficacia dell’acido ursolico contro gli effetti della sclerosi multipla. È stato infatti osservato che l’acido ursolico è un grado di sopprimere le cellule Th17, un tipo di cellula immunitaria, tra i principali driver della risposta autoimmune patologica nella Sclerosi Multipla. Molte terapie già esistenti agiscono sopprimendo il Th17. Ma i ricercatori di Jefferson hanno dimostrato che l’acido ursolico sembrerebbe anche attivare le cellule staminali che maturano in cellule necessarie alla produzione di guaina mielinica, chiamate oligodendrociti.

“Questo effetto sulla maturazione è il più cruciale”, afferma il Dr. Zhang. “Gli oligodendrociti che producono guaina mielinica si esauriscono nella sclerosi multipla. E le cellule staminali che producono nuovi oligodentrociti sono dormienti e incapaci di maturare. Questo composto [l’acido ursolico] aiuta ad attivare le cellule staminali che producono nuovi oligodendrociti ed è probabilmente responsabile dell’inversione dei sintomi che abbiamo visto.

Acido ursolico: la ricerca futura contro la sclerosi multipla

In futuro la ricerca dovrà testare la sicurezza del composto. Sebbene l’acido ursolico sia disponibile come integratore alimentare, potrebbe essere tossico a dosi elevate. “Ci sono ancora numerosi test da completare prima dei primi studi clinici”, afferma il dott. Rostami, un altro degli autori dello studio su sclerosi multipla e acido ursolico.“Tuttavia, ci stiamo muovendo rapidamente con questo approccio promettente.”

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Anna Elisa Catanese

Ciao sono Anna Elisa Catanese, Dott.ssa in Scienze e tecniche erboristiche, autrice principale dei contenuti di questo sito web. Sono anche una cantante e creatrice di bijoux. Ho alle spalle collaborazioni come autrice di articoli con numerosi siti quali Blasting news e Dokeo. Su Natural Magazine troverete notizie inerenti salute, benessere, alimentazione sana, rimedi naturali e molto altro ancora.

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