Il sambuco, Sambucus nigra (Famiglia Viburnaceae) ha una storia lunga quanto quella dell’uomo; ciò è confermato da tracce di questo albero, risalenti all’età della pietra, scoperte in Svizzera e Italia. Il Sambucus nigra lo possiamo trovare ovunque: in Italia cresce in tutte le regioni ed arriva fino ai 1500 m di altitudine sulle Alpi, dove fu portato dall’uomo per crearsi un riparo sui pascoli più assolati. Lo troviamo anche ai margini dei boschi, nelle valli fresche, presso fiumi e stagni, ma anche vicino ai ruderi o lungo le strade. Il sambuco predilige i luoghi umidi e spesso si accompagna al frassino. Le sue proprietà medicinali sono riconosciute in tutto il mondo ed è incluso nelle farmacopee di diversi paesi, tra cui quella europea e italiana. Tutte le parti del Sambucus nigra (fiori, foglie, frutti, seconda corteccia) possiedono interessanti proprietà medicinali, alcune confermate dalla scienza moderna. Scopriamo di seguito: identificazione, storia, usi, benefici, effetti collaterali e controindicazioni del sambuco.
Sambucus nigra: identificazione
Il Sambucus nigra, specie perenne caducifoglia e latifoglia, può presentarsi come un cespuglio, di solito sui 4 m d’altezza, ma talvolta ha l’aspetto di un alberello e può raggiungere anche i 10 m. Il fusto ha una corteccia grigio-bruna, verrucosa. I rami sono molli e ricadenti, con midollo bianco; le foglie sono picciolate con 5-7 foglioline lunghe e dentate. I fiori di sambuco sono bianchi, piccoli, riuniti in false ombrelle, grandi e piatte, con 5 raggi principali, 5 sepali, 5 petali, 5 stami ad antere gialle, 3 carpelli e 3 stimmi sessili. Il sambuco fiorisce in giugno. La bacche nero-violacee contengono 3 semi. Odore forte, sapore acidulo.
Attenzione alle specie velenose
In natura esistono ben 20 specie di sambuco. Nelle località di montagna si trova il Sambucus racemosa o sambuco montano o sambuco rosso, facilmente distinguibile dal sambuco nero quando porta i frutti maturi che sono rossi anziché neri. Facciamo attenzione a non confondere questa pianta con il sambuco nero, perché i semi (ma non i frutti) contenuti nelle sue bacche sono velenosi. Il Sambucus racemosa [foto 1] ha proprietà medicinali simili al sambuco. I frutti contengono un olio grasso e vengono usati dai montanari in decozione per la cura delle malattie da raffreddamento e come diuretico.
Un’altra specie di sambuco da evitare perché velenosa è la sambuchella o ebbio (Sambucus ebulus). A differenza degli altri due è una pianta erbacea che è alta 2 metri. Si distingue per l’odore fetido che emanano i fiori e le foglie stropicciate. L’ingestione di frutti di ebbio, specie nei ragazzi, provoca avvelenamento con vomito, diarrea, cefalea, vertigini, midriasi, e nei casi più gravi, coma. Questa pianta ha un’azione antiparassitaria: un tempo se ne appendevano i rami nelle stalle, nei pollai e nelle cantine per allontanare cimici, pidocchi e scarafaggi. La radice di Sambucus ebulus viene tuttora impiegata come diuretico per ottenere il riassorbimento di raccolte ascitiche in soggetti sofferenti di diatesi urica, nelle nefropatie, etc.
Sambuco: storia e curiosità
La sambuca era uno strumento musicale a corde, di legno di sambuco, in uso presso antichi Greci e Romani e da esso sembra derivare il nome alla pianta. Diversi testi antichi di medicina e storia naturale trattano di questa pianta. La utilizzavano medici come Ippocrate, Dioscoride e Teofrasto. Anche Plinio, nel suo libro “Historie naturalis”, ne descrive le proprietà terapeutiche dando indicazioni in parte ancora valide oggi. Per esempio consigliava di mangiare le giovani foglie fresche condite con olio e sale per eliminare il catarro, oppure di bere la parte interna della corteccia tritata e mescolata con vino bianco per liberare l’intestino. In Inghilterra esisteva la tradizione di raccogliere le foglie di sambuco il primo giorno di aprile e di appenderle alle porte e alle finestre per scacciare demoni e streghe. In Danimarca una leggenda narra che nel sambuco vive uno spirito, madre di questo albero, a cui occorre chiedere il permesso prima di procedere al taglio attraverso una speciale cerimonia. Senza di essa, lo spirito continuerebbe a vivere nel legno, perseguitandone il proprietario. Forse queste credenze hanno un fondamento nel fatto che il fusto di questa pianta è velenoso perché contiene cianuro. Il sambuco era sfruttato anche come colorante della lana e dei tessuti. La corteccia e la radice tingono di nero, le foglie di verde, le bacche di blu scuro, lilla o violetto. I fiori di sambuco vengono utilizzati in distilleria per la produzione di liquori.
Sambuco: proprietà e benefici
La medicina popolare sfruttava ogni parte del sambuco: la radice, lo strato sottostante la corteccia, detto seconda corteccia, i fiori, le foglie e i frutti. Ora questo sapere si è trasmesso alla moderna fitoterapia:
- I fiori sono diuretici, depurativi, sudoriferi e sono utili contro la dermatite. Si usano sotto forma di infuso nei casi di febbre, tosse, influenza, infiammazione delle vie respiratorie, pressione alta. I fiori di sambuco hanno anche proprietà galattogene;
- La seconda corteccia si presenta verde esternamente e bianco all’interno. Si stacca in primavera, quindi si essicca al sole e si conserva in sacchetti. Ha proprietà lassative e diuretiche, antiepilettiche. Cura le cistiti, l’accumulo di liquidi nelle cavità del corpo e le infiammazioni delle vie urinarie. L’azione diuretica della seconda corteccia di sambuco deve considerarsi come la più importante delle proprietà del sambuco ed è molto ben tollerata perché provoca la secrezione dell’urina per stimolazione diretta dell’epitelio renale, senza influire sulla funzione cardiaca o sulla circolazione sanguigna
- I frutti (bacche) si raccolgono a completa maturazione, perché quelli acerbi possono causare gravi intossicazioni. Sono diuretici, lassativi e antinevralgici, efficaci nella cura delle nevralgie del trigemino e del nervo sciatico.
Rimedi naturali con il Sambucus nigra
Ecco alcune ricette con cui preparare utili rimedi naturali a base di sambuco:
- Contro l’arteriosclerosi: decotto di sambuco, 50 g di fiori e frutti per litro d’acqua, bollire per ridurre della metà, bere un litro durante la giornata, suddiviso in 3 volte;
- Un uso esterno del decotto può essere impiegato per curare i geloni (immergere le parti malate nel liquido caldo), come lozione per occhi stanchi e irritati, per compiere bagni oculari contro l’orzaiolo o per ammorbidire la pelle del viso;
- Per accelerare la maturazione di un ascesso cutaneo e ridurre l’infiammazione: cataplasma di foglie di sambuco pestate con l’aggiunta di sale o aceto;
- Contro la bronchite, tosse, asma, per le “cure di primavera”, per depurare il fegato e stimolare la sudorazione: infuso di sambuco, lasciare 50 g di fiori essiccati in 1 l d’acqua bollente per 10 minuti;
- Un uso esterno dell’infuso di fiori di Sambucus nigra è utile per la cura dei comedoni e contro le emorroidi. Le maschere di bellezza all’argilla diluita nell’ infuso di sambuco sono particolarmente consigliate per la cura di acne e punti neri;
- Contro la cistite, per depurare i reni e stimolare la diuresi: Vino di sambuco, tre pugni della seconda corteccia in 1 l di vino bollente, lasciar intiepidire, filtrare; bere 2 piccole tazze al giorno; il vino di sambuco si può preparare anche lasciando per 2 giorni 10 g di seconda corteccia di sambuco in l di vino bianco. Assumere 100-150 g al giorno; In alternativa, sempre a scopo diuretico, si può assumere l’estratto acquoso (20 gr in 1 l d’acqua al giorno) o l’estratto fluido di sambuco (20-30 gocce);
- Contro la gotta, per favorire l’eliminazione di acido urico: decotto di sambuco, bollire 70 g di seconda corteccia in 1 l d’acqua per 2 minuti, spegnere il fuoco e lasciare in infusione per 10 minuti;
- Contro la stitichezza: decotto di sambuco, bollire 80 g di bacche essiccate in 1 l d’acqua per 3 minuti, filtrare. Assumere mezzo bicchiere al mattino, a digiuno e mezzo prima di coricarsi la sera. In alternativa proviamo il succo: 20-30 g al mattino;
- La conserva di sambuco è un vecchio preparato tuttora in uso (20-30 g al giorno) come lassativo e antinevralgico.
Composti principali del sambuco
Il Sambucus nigra è una tra le piante più ricche di nitrito di potassio. I costituenti principali del Sambucus nigra sono per i fiori: olio essenziale, una saponina, un glucoside, sostanze tanniche, resinose, mucillaginose e coloranti, coli, acidi organici, etc.; nella corteccia: un alcaloide cristallizzato, una resina, sostanze tanniche e un’essenza; nelle foglie: un alcaloide (sambucina), glucoside sambunigrina, che si scinde, per azione enzimatica (emulsina) in destrina, aldeide benzoica e acido cianidrico; i frutti contengono: un olio etereo, un principio amaro, una sostanza colorante rossa (pigmenti flavonici e antocianici), sorbite, acido sorbico e parecchi acidi organici, Vitamina C, etc..
Cosa dice la scienza?
Recenti studi hanno dimostrato l’efficacia del Sambucus nigra nel combattere l’influenza [1]. Integratori a base di Sambucus nigra vengono pertanto consigliati per rafforzare le difese immunitarie (attività immunostimolante), in virtù di specifici composti presenti nei frutti, come spiegato in uno studio americano del 2024 [2].
Studi in vitro hanno dimostrato la capacità degli estratti di Sambucus nigra di mitigare lo stress ossidativo, modulare le risposte infiammatorie e promuovere la proliferazione e la differenziazione delle cellule staminali neurali. Studi in vivo che utilizzano modelli animali di malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer e il Parkinson, hanno dimostrato che i composti di Sambucus nigra possono migliorare la funzione cognitiva, le prestazioni motorie e la sopravvivenza neuronale attenuando al contempo la neuroinfiammazione e il danno ossidativo. Gli effetti neuroprotettivi del sambuco sono principalmente attribuiti al suo ricco contenuto in polifenoli, in particolare antocianine, che esercitano i loro benefici attraverso molteplici meccanismi, tra cui la modulazione delle vie di segnalazione coinvolte nell’infiammazione, nell’apoptosi, nella funzione mitocondriale e nello stress ossidativo. Tutto questo è stato messo in evidenza da una revisione di studi polacca del 2024 [3]. Uno studio bulgaro del 2024 ha dimostrato le proprietà antinocicettive e antinfiammatorie dei fiori e frutti di sambuco in esperimenti in vivo [4]. Anche l’attività diuretica del sambuco trova conferma presso studi scientifici [5].
Sambuco: controindicazioni ed effetti collaterali
Una certa cautela è necessaria nell’uso dei preparati a base di Sambucus nigra. La corteccia fresca e i frutti immaturi di sambuco possono dare fenomeni di avvelenamento caratterizzati da sensazione di bruciore e di raschiamento in gola, abbondante secrezione salivare, vomito, diarrea, senso di peso al capo, angoscia, difficoltà di respiro, crampi. Fiori e foglie fresche applicati sulla cute provocano una forte irritazione, con eritema e flittene. Tra gli effetti collaterali più comuni del sambuco abbiamo la diarrea. Non assumere il Sambucus nigra in concomitanza con farmaci diuretici e integratori di ferro. L’uso fitoterapico del Sambucus nigra è controindicato in gravidanza, allattamento e nei bambini sotto i 12 anni. Consultare sempre il medico prima dell’uso di questo o altri rimedi naturali.
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