L’edera è un pianta generosa e di facile coltivazione, capace di donare soddisfazioni anche a chi non possiede propriamente il “pollice verde”. L’edera si può coltivare ovunque: in appartamento, in giardino, sul balcone, in piena terra o in vaso e richiede pochissime attenzioni. In quest’articolo scopriremo: coltivazione, cura, come riprodurre l’edera, quando si effettua la potatura e quali sono le specie di Hedera più belle.
Edera: storia e curiosità
L’edera è forse la pianta rampicante più conosciuta e diffusa, simbolo di fedeltà e amore, caparbietà e passione. “Son qui, tra le true braccia amor, avvinta come l’edera…”, inizia così “L’edera”, brano musicale reso celebre da Nilla Pizzi nel Sanremo del lontano 58′, che richiama la capacità di questa liana sempreverde di abbarbicarsi con incredibile tenacia a muri, alberi, ruderi e rocce, grazie a radici aeree avventizie.
L’edera è una pianta invadente, dotata di un’esuberanza che non tutti apprezzano. Il terreno, quando è ricoperto di edera, non produce altre piante, poiché queste non potrebbero trovare spazio per giungere in superficie e quindi alla luce. Tuttavia l’edera non è una pianta parassita: anche quando avviluppa un albero non si nutre della sua linfa. Le piante della specie più diffusa alle nostre latitudini, la comune Hedera helix sono molto longeve e possono raggiungere i 400 anni. Il fusto diventa allora grosso e robusto come il tronco di un albero.
Secondo alcune credenze diffuse tra i popoli celtici l’edera, pianta magica e misteriosa, è il nascondiglio ideale dei folletti, spiritelli dispettosi che amano fare scherzi agli umani. Secondo altre, al contrario, la pianta, in associazione con l’agrifoglio, durante il periodo natalizio, proteggerebbe le case dall’attacco dei folletti e degli spiriti maligni.
Nell’antica Grecia l’edera, così come la vite, era associata a Dionisio, dio del vino, dell’ebrezza e dell’invasamento estatico, ma anche dell’innocenza e dell’ingenuità. Legenda vuole che l’edera comparve subito dopo la nascita di Dionisio per proteggerlo dal fuoco scaturito da un fulmine lanciato da Zeus, mentre il corpo della madre bruciava. Nelle varie raffigurazioni Dionisio – Bacco per gli antichi romani – è rappresentato con in testa una corona costituita da pampini di vite e tralci di edera intrecciati e con in mano il bastone rituale, il sacro Tirso, avviluppato dalle due piante.
L’Hedera helix è una pianta a cui tradizionalmente vengono attribuite numerose proprietà medicinali: analgesiche, antispasmodiche, emmenagoghe, espettoranti. Ma attenzione! Si tratta di una pianta potenzialmente tossica per la presenza di saponine (ederina) ed altri principi attivi pericolosi, concentrati in particolare nei frutti (le bacche nerastre).
No dunque al fai-da-te per l’uso interno dell’edera, ma rispettiamo scrupolosamente le dosi indicate sulla confezione di prodotti sicuri e standardizzati e sotto consiglio del nostro medico. L’impiego esterno delle giovani foglie fresche per cataplasmi e bagni contro reumatismi e cellulite non presentano invece particolari controindicazioni, tranne nei casi di sensibilità cutanee individuali.
Edera: le specie più belle
Benché il numero di specie di Hedera (famiglia Araliaceae) sia particolarmente limitato (sono solo 15), innumerevoli sono le sue varietà, differenti per la forma e la grandezza delle foglie, per il colore e l’aspetto variegato che alcune di esse presentano. Tra le specie di Hedera più belle abbiamo:
Hedera canariensis
L’Hedera canariensis, come s’intuisce dal nome è originaria delle isole Canarie. Vigorosa e robusta, è tuttavia sensibile al rigore invernale dell’Italia settentrionale e non resiste alle gelate. Molto belle le cultivar a foglie variegate come la Hedera canariensis “Gloire de Marengo”.
Hedera colchica
L’Hedera colchica è originaria dell’Iran e presenta foglie a forma di cuore di colore verde scuro, lunghe circa 20 cm. La varietà di Hedera colchica “Sulphur heart”, caratterizzata da un “cuore” color giallo acceso, è tra le più apprezzate.
Hedera nepalensis
L’Hedera nepalensis o Hymalaia proviene proprio dal “tetto del mondo” con piccole foglie oblunghe, lanceolate.
Hedera helix
L’Hedera helix è la comune edera diffusa in tutta Europa allo stato spontaneo. L’Hedera helix è caratterizzata da foglie verde scuro, spesso variegate o con macchie chiare argentee lungo le nervature. Questa specie è adatta per tappezzare il terreno e per ricoprire pareti e cancellate, ma anche per riempire vasi e cestini pensili da tenere in casa e sul balcone.
Edera, come coltivarla in casa, giardino, terrazzo
L’edera non ha grandi esigenze, se non quelle di trovare un terreno fertile, tanta luce, anche non diretta, e una costante umidità. L’edera soffre molto per il caldo e l’aria secca, per cui quando la temperatura sale oltre i 18° C, è bene aumentare la quantità e la frequenza delle innaffiature. Durante l’inverno l’edera sopporta bene le temperature molto rigide.
Le piante giovani coltivate in vaso sul terrazzo sono sensibili al gelo prolungato e devono perciò, nei limiti del possibile, essere avvicinate alle pareti della casa.
Le piante d’edera tenute in casa vanno protette dal caldo eccessivo e sistemate in un locale fresco, luminoso e ben arieggiato. In inverno teniamole lontane dalle fonti di calore, come i termosifoni, in posizione ben illuminata ed areata. L’ideale sarebbe far svernare la nostra edera coltivata in appartamento in veranda o su un terrazzino semi-chiuso.
Edera: riproduzione
La riproduzione dell’edera è molto facile e spesso la pianta ci pensa da sé attraverso i numerosi semi prodotti. Ma possiamo moltiplicare agevolmente l’edera anche per mezzo di talee, ecco come:
- Tagliamo la cima dei rami più rigogliosi di edera per ottenere talee di 10-15 cm;
- Poniamo le talee in recipienti riempiti d’acqua per circa 2 settimane;
- Una volta spuntate le radici, si piantano le talee in vasi di piccole dimensioni, da tenere in casa in luogo luminoso e areato;
- In primavera rinvasare le piante e conservarle all’interno o all’esterno;
- Quando l’edera è usata come pianta tappezzante, la riproduzione appare ancora più facile, poiché le radici avventizie sono già presenti lungo tutto il fusto: basterà tagliare un pezzettino di ramo e metterlo direttamente in terra, bagnando in modo che il terreno rimanga sempre umido.
Edera: potatura
In febbraio-marzo si può potare l’edera che cresce sui muri riducendo la lunghezza dei rami più lunghi e inducendo la pianta a crescere nella forma e nella direzione desiderate. In estate si rende spesso necessaria un’ulteriore potatura per evitare che la pianta si estenda eccessivamente e si insinui nelle grondaie, tra le persiane o che ricopra il tetto, cosa sicuramente dannosa per l’integrità delle strutture. In autunno la pianta può essere sfoltita di nuovo, per stimolare la ramificazione e allargare l’impalcatura.
Edera: malattie e cure
L’edera è pianta molto resistente, ma può essere anch’essa attaccata da alcuni parassiti e malattie, in particolare prestiamo attenzione a questi segni:
- Se le foglie dell’edera perdono colore o appaiono avvizzite, potrebbe trattarsi di carenza di sostanze nutritive o insufficienza di acqua. Provvedere aumentando la frequenza delle innaffiature e mescolando all’acqua un fertilizzante per piante verdi ogni 2 settimane;
- Se sulle foglie di edera compaiono delle macchie nerastre, siamo di fronte ad attacco fungino. In questo caso si devono sospendere le annaffiature, lasciare asciugare il terreno e trattare la pianta con un fungicida;
- L’edera può essere anche attaccata dal ragnetto rosso, contro il quale occorre intervenire tempestivamente con un prodotto dedicato.
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