Innesto di cactus: come unire due piante grasse diverse

Gli amanti delle piante grasse potrebbero storcere il naso all’idea di unire due specie diverse, ma la pratica dell’innesto di cactus è abbastanza frequente ed oltre che per ragioni estetiche, più o meno discutibili, essa viene utilizzata per diversi scopi. L’innesto di cactus non è particolarmente difficile, ma dev’essere effettuato con precisione e rapidità. Il periodo giusto per effettuare l’innesto di cactus è quello estivo, ovvero quando le piante grasse sono in piena fase vegetativa e turgide, poiché ricche di acqua. La reazione di disidratazione successiva al taglio per l’innesto sarà così notevolmente ridotta. In quest’articolo scopriremo a che serve l’innesto di cactus, qual è il migliore portainnesto e come riprodurre questa tecnica in casa.

Innesto di cactus: a che serve unire due piante grasse?

Una pianta grassa innestata sarà innanzitutto meno meno sensibile al marciume radicale. Con l’innesto su un portainnesto robusto, il cactus riceve una maggiore quantità di acqua e nutrienti rispetto a quella che avrebbe ricevuto attraverso l’assorbimento dalle radici e fiorisce più rapidamente. L’innesto di cactus serve anche per ottenere velocemente nuove piante: alcune piante grasse pollonanti, quando vengono innestate, si moltiplicano rapidamente e in misura abbondantissima, producendo continuamente nuovi polloni, che possono essere staccai e fatti radicare, oppure possono essere usati per fare altri innesti.

Innesto di cactus: quale portainnesto scegliere?

La scelta del portainnesto (la pianta che reggerà il tutto e che fornirà nutrimento all’innesto), è il primo step da superare prima di procedere con l’innesto di cactus. Il portainnesto dovrà possedere circa lo stesso diametro della marza (pianta grassa che sarà unita al portainnesto), meglio se è un po’ più grande, per far coincidere i fasci conduttori che permetteranno lo scorrimento della linfa tra le due piante. Ecco come scegliere il migliore portainnesto per l’innesto di cactus, a seconda del risultato estetico e funzionale che vorremo ottenere dall’unione delle due piante grasse:

  • Trichocereus spp. o Cereus spp. : se vogliamo ottenere delle piante a struttura colonnare;
  • Echinopsis spp. : se prediligiamo le forme globose;
  • Trichocereus spp. , Eriocereus jusbertii, Myrtillocactus geometrizans, Hylocereus spp. : per una crescita veloce.

Come fare l’innesto di cactus in casa

Per effettuare l’innesto di cactus in casa ecco come procedere:

  • Con un coltellino ben affilato si taglia, con un taglio netto, l’apice del cactus portainnesto fino al punto in cui inizia la vegetazione di un anno (in linea di massima si può andare, a seconda della specie, da 1-2 cm a 10 o più);
  • tagliamo un dischetto di cactus spesso pochi mm con cui coprire il taglio del portainnesto finché non verrà sovrapposta la pianta grassa da innestare (marza). Ciò eviterà che la parte tagliata del portainnesto si asciughi compromettendo il buon esito dell’operazione;
  • tagliamo nettamente la marza alla base, staccandola dal colletto e dall’apparato radicale;
  • dopo aver tolto il dischetto protettivo dal portainnesto, smussiamo le coste nella zona del punto d’innesto: in questo modo si riducono le parti che, rimanendo esposte all’aria nei giorni successivi, potrebbero ritirarsi, provocando il sollevamento della marza;
  • si sovrappone dunque la marza al portainnesto, facendo in modo che i fasci conduttori delle due piante coincidano;
  • usando degli elastici, che vanno fatti passare sulla sommità della marza e sotto il vaso, si fa in modo che le due superfici rimangano perfettamente ferme e a contatto;
  • terminata l’operazione collochiamo il vaso con l’innesto di cactus in un zona riparata dal sole diretto;
  • dopo qualche giorno la cicatrizzazione dei tessuti sarà avvenuta e potremo togliere gli elastici di fissaggio;
  • per l’esito dell’attecchimento dell’innesto di cactus ci vorrà qualche settimana: quando la marza si riprenderà dal leggero avvizzimento avremo la prova che la linfa ha ripreso a scorrere nei vasi e che l’unione delle due piante grasse ha avuto successo.

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Anna Elisa Catanese

Ciao sono Anna Elisa Catanese, Dott.ssa in Scienze e tecniche erboristiche, autrice principale dei contenuti di questo sito web. Sono anche una cantante e creatrice di bijoux. Ho alle spalle collaborazioni come autrice di articoli con numerosi siti quali Blasting news e Dokeo. Su Natural Magazine troverete notizie inerenti salute, benessere, alimentazione sana, rimedi naturali e molto altro ancora.

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