La zucca, ortaggio “magico” e dolce, simbolo dell’autunno, ma anche della festa di Halloween, si raccoglie proprio in questo periodo dell’anno, tra settembre e fine ottobre. Apprezzata sin dall’antica Roma in varietà oggi non più utilizzate, questa Cucurbitacea è oggetto di coltivazione solo dal Seicento, ovvero da quando nuove specie vennero importate dall’America.
Se disponiamo di tanto spazio possiamo provare a coltivarla anche nel nostro orto, scegliendo tra le tante varietà striscianti o rampicanti, commestibili o ornamentali. Ma prima di scoprire come coltivare, riprodurre, raccogliere e conservare la zucca facciamo un breve excursus su curiosità e tradizioni riguardo questo prodotto della terra e del perché esso sia legato alla notte di Halloween.
La zucca nella tradizione di Halloween e nei modi di dire
La zucca rientra nell’immaginario di grandi e piccini, grazie a fiabe e leggende: tutti ricordano ad esempio la carrozza di Cenerentola tornata zucca dopo la mezzanotte. Ma la bella e dolce zucca, può rievocare anche qualcosa di decisamente più sinistro. Vale dunque la pena soffermarsi sul significato della zucca nella festa di Halloween, ricorrenza di origine anglosassone, molto amata negli Stati Uniti, da alcuni anni approdata anche da noi Italia.
Secondo una leggenda irlandese, che sembra essere quella più accreditata, sulla zucca-lanterna esposta fuori dalle case degli americani nella notte di Ognissanti, il 31 Ottobre, è intagliato il volto di Jack-O’-Lantern. Jack era un fabbro irlandese dedito all’alcol. Una sera Jack incrocia sulla strada verso la locanda il diavolo in persona, il quale cerca di rubargli l’anima. Jack con grande astuzia convince Satana a trasformarsi in una moneta al fine di concedergli un’ultima bevuta. Il diavolo accetta e Jack pensa bene di riporre la moneta in tasca insieme ad un crocifisso. Satana rimane bloccato sotto forma di moneta ed allora in cambio della liberazione concede a Jack altri 10 anni di vita.
Passato questo tempo il diavolo si ripresenta a Jack. Ma anche questa volta il fabbro riesce ad escogitare un piano ingegnoso. In cambio della propria anima, chiede a Satana di poter mangiare un’ultima mela. Anche questa volta il diavolo cede alla richiesta di Jack. L’uomo gabba nuovamente il demone segnando il melo con una croce sul tronco impedendo così la sua discesa. Il diavolo, sfinito dopo una lunga contrattazione, acconsente infine a non dannare più l’anima dell’irlandese, a patto di non incontrarlo più per la sua via.
Qualche anno dopo Jack muore e data la sua condotta non proprio ortodossa finisce chiaramente dritto all’inferno. Ma qui il diavolo, memore della promessa, gli nega l’ingresso, condannandolo a vagare per sempre, sotto forma di spirito, sulla terra con in mano una rapa vuota illuminata da un fuoco eterno. Nel tempo la rapa-lanterna di Jack-O’ -Lantern fu sostituita negli Stati Uniti dalla più bella e “simpatica” zucca di Halloween che riporta intagliate proprio le sembianze del povero Jack.
Ma leggende e favole a parte la zucca rientra anche in alcune espressioni o modi di dire, spesso con accezioni dispregiative. L’espressione “senza sale in zucca” sta ad esempio ad indicare poca intelligenza. Nell’antica Roma il sale era equivalente al denaro corrente (da qui la parola salario) e veniva spesso conservato proprio in delle piccole zucche svuotate ed essiccate. Essere senza sale in zucca era segno dunque di povertà economica, ma anche intellettuale. Stesso significato e probabile origine è da attribuire anche all’espressione “zucca vuota”.
Zucca: descrizione botanica
Le varietà di zucca commestibili oggi coltivate derivano essenzialmente da due specie: Cucurbita maxima, la comune zucca strisciante, con frutti tondeggianti e Cucurbita moscata, detta anche zucca torta, rampicante e con frutti allungati che possono superare il metro di lunghezza. A queste si aggiunge una specie ornamentale, la Cucurbita pepo.
La zucca è una pianta annuale di dimensioni piuttosto importanti che occupa molto spazio nell’orto. Il frutto è una grossa bacca, detta peponide, caratterizzata da una cavità centrale contenente numerosi semi ovali, piatti, di colore bianco. Il sapore del frutto può essere a pasta fine dal sapore dolce e delicato o a pasta grossa, dal sapore più deciso.
La scorza della zucca assume aspetti diversi, a seconda della varietà: liscia, rugosa, spessa o sottile, tenera o coriacea. Il fusto è coperto da irti peli, può raggiungere i 6 m di lunghezza: da esso si sviluppano i cirri a forma di spirale che servono alla pianta per arrampicarsi sul terreno o su altre piante. Le foglie sono grandi a lobi più o meno pronunciati; i fiori sono grandi e di colore giallo. Le radici tendono ad estendersi orizzontalmente, rimanendo piuttosto superficiali.
Terreno, esposizione, annaffiature
La zucca desidera un’esposizione in pieno sole e come tutte le Cucurbitaceae necessita di un terreno ricco, poco argilloso, ben drenato. Si sviluppa ad una temperatura non inferiore agli 8° C, tanto che sia la semina che il trapianto andrebbero effettuati in primavera inoltrata. È tuttavia poco esigente e può essere coltivata con successo sia in pianura che in collina. Prepariamo il terreno in cui verrà coltivata la zucca a fine autunno o inizio inverno, vangando in profondità e concimando adeguatamente. Per quanto riguarda le annaffiature, irrighiamo abbondantemente almeno una volta a settimana evitando di bagnare fusto e frutti, che possono essere soggetti a marciumi.
Semina e trapianto della zucca
La zucca si può seminare in pieno campo nella seconda metà di aprile, facendo delle buchette, distanziate un metro l’una dall’altra se si tratta di varietà rampicanti, 2 m nel caso di piante striscianti, in cui si interreremo 3-4 semi. Il seme germina da 4 a 12 giorni dopo la semina, secondo la temperatura: quella ideale per la semina non è inferiore a 13° C. Quando le piantine hanno 4 o 5 foglioline, è possibile provvedere al diradamento lasciando solo 2 piantine per ogni buchetta.
Se si desidera una raccolta precoce è possibile anticipare la semina a marzo, ma in questo caso va effettuata in ambiente protetto, mettendo 2 semi alla volta in un vaso di circa 10 cm di diametro. I vasi vanno posti in un cassone freddo, ovvero una cassa di legno coperta da un vetro o da una plastica trasparente che li ripari dal freddo. Il trapianto si può fare quando la piantina è sufficientemente sviluppata e la temperatura esterna è ormai tiepida, nella seconda metà di maggio, rispettando le distanze consigliate per la semina in campo.
Zucca: cure
Quando le piante hanno sviluppato 4 foglie, si procede alla cimatura che consiste nell’asportare la cima del fusto e di ogni sua diramazione. Un’altra operazione utile è la rincalzatura che si effettua accumulando terra alla base dei getti laterali che portano i frutti, per l’esattezza nel punto in cui questi si distaccano dal fusto principale. La rincalzatura favorisce lo sviluppo di nuove radici che nutriranno in misura maggiore la pianta. Per favorire la maturazione dei frutti stacchiamo le foglie più addossate e quelle che fanno ombra alle zucche.
Malattie della zucca
La formazione di macchioline giallastre o verde chiaro che poi degenerano in deformazioni e accartocciamenti delle foglie denotano l’attacco del virus del mosaico, mentre la presenza di macchie bianche dall’aspetto polveroso segnala la presenza dell’oidio o mal bianco (Erysiphe cychoracearum). L’attacco di questo fungo può essere prevenuto trattando la pianta con prodotti a base di rame come la poltiglia bordolese.
Un altro problema per la zucca può essere costituito dal marciume radicale nero (Thilaviopsis basicola) evidente per la formazione di estese macchie nere sulle radici e sul colletto della pianta. Per evitare che parassiti o marciumi possano intaccare il frutto nelle piante striscianti, sarà bene porre sotto le zucche della paglia che le isoli dal terreno.
Raccolta e conservazione della zucca
La raccolta della zucca si effettua quando il frutto è completamente maturo, da metà settembre alla fine di ottobre, quando i fusti e le foglie cominciano a seccare. Fanno eccezione a questa regola le varietà a frutto medio-piccolo che maturano dalla fine di luglio alla fine di agosto. Le zucche vanno raccolte tagliando il picciolo vicino al fusto. Il picciolo deve risultare intatto, la scorza senza spaccature e la polpa non deve apparire molliccia, segno che il frutto è maturato troppo.
Le zucche possono, a seconda della varietà, essere conservate anche per tutto l’inverno. A tale scopo, dopo la raccolta vanno lasciate asciugare al sole per 2-3 giorni in modo da far perdere loro un po’ d’acqua superficiale. In alternativa, poniamo le zucche in ambiente asciutto alla temperatura di 22-24° C per una settimana. Dopo queste procedure, la zucca si conserverà a lungo in un ambiente asciutto, purché la temperatura non scenda sotto i 10° C.
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