Ortensia: coltivazione, cura, specie e cultivar più belle

Elegante e rustica, l’ortensia nonostante il suo aspetto decisamente retrò gode ancora di grande popolarità, poiché è una pianta dalla fioritura generosa e di facile coltivazione. A parte la “classica” Hydrangea macrophylla, oggi possiamo trovare numerose specie e cultivar di ortensia, come quelle nane, rampicanti, con i fiori (corimbi) a palla, a pannocchia, capaci di adattarsi anche a piccoli spazi di giardini in ombra e alle più svariate esigenze estetiche. Scopriamo insieme le specie e cultivar di ortensia più belle, cura, potatura, riproduzione e come farle diventare azzurre.

Ortensia: specie e cultivar più belle

Hydrangea macrophylla

L’Hydrangea macrophylla è l’Ortensia per antonomasia. Questa specie in condizioni ottimali può raggiungere anche i 4 m d’altezza.

Hydrangea macrophylla

Hydrangea macrophylla serrata

L’Hydrangea macrophylla serrata è un’ortensia nana che può raggiungere un’altezza massima di 1,5 m e con corimbi del diametro di massimo 6 cm. Tra le cultivar più belle abbiamo la “Tiara“, la “Thumbergii” la “Preziosa“, la “Blue deckle” o la “Blue bird” (Clicca sulle foto per ingrandirle).

Hydrangea petiolaris

L’Hydrangea petiolaris è un’ortensia rampicante con infiorescenze grandi circa 20 cm. Quest’ortensia può essere impiegata per ricoprire portici, cancellate o muretti.

Hydrangea petiolaris

Hydrangea paniculata

L’Hydrangea paniculata è l’ortensia con i fiori a pannocchia, adatta a chi desidera una pianta dall’aspetto originale. Alcune affascinanti cultivar sono la “Rensam“, la “Limelight” o la “Vanille fraise“.

Hydrangea sargentiana

L’Hydrangea sargentiana desidera un’esposizione all’ombra completa e tollera il sole solo se atmosfera e terreno sono particolarmente umidi.

Hydrangea sargentiana

Ortensia: trapianto, esposizione, terreno

Qualsiasi specie di ortensia decidessimo di mettere nel nostro giardino marzo è il primo mese dell’anno più adatto al trapianto. Tutte le ortensie hanno bisogno di molta acqua. La loro sistemazione ideale è vicino ad un laghetto o in un punto in cui il terriccio rimane sempre umido. Scegliamo inoltre un angolo riparato dal vento, presso un muro o una barriera naturale, poiché il vento scompiglia la pianta facendola crescere disordinatamente. L’ortensia vuole un’esposizione in penombra, anche se sopporta bene sia il sole che l’ombra. Il terreno ideale per l’ortensia dev’essere fertile e capace di trattenere a lungo l’umidità.

Trapiantiamo l’ortensia in giardino in una buca grande più o meno il doppio del pane di terra che avremo estratto dal vaso da vivaista. Alla terra tolta dalla buca dovremo mischiare del letame ben maturo, in proporzione di circa un terzo del terriccio tolto dalla buca. Un altro terzo dovrà essere costituito da torba acida, che permetterà al terreno di trattenere di più l’umidità e contemporaneamente di acidificarsi. Attenzione però a non usare per il trapianto del letame poco maturo, cioè che mandi ancora cattivo odore: finirebbe certamente per bruciare le radici e far morire l’intera pianta. Con questo miscuglio dovremo riempire gli spazi vuoti nella buca.

Ortensie: annaffiature e concimazioni

Le annaffiature per l’ortensia devono essere frequenti e abbondanti, specie se coltivate in vaso, altrimenti potremo vederla con foglie flosce in brevissimo tempo. Questo può capitare inoltre se non la trapiantiamo subito in giardino e la abbandoniamo per qualche giorno nel piccolo vaso in cui ce l’ha venduta il vivaista. In entrambi i casi, se la disidratazione non è grave, possiamo correre ai ripari, immergendo il vaso in un catino pieno d’acqua, lasciandovi la pianta per mezza giornata. Forniamo alle ortensie del concime granulare per piante acidofile a partire dal secondo mese dopo il trapianto.

Ortensia: potatura

All’inizio della primavera, quindi fin dal mese di marzo, possiamo effettuare la potatura dell’ortensia. Eliminiamo tutti i rami deboli, soprattutto nelle piante più giovani. Con le piante più anziane tagliamo i getti meno robusti alla base dell’attaccatura ai rami principali. Cerchiamo in questa fase di mantenere l’equilibrio della forma, dando alla nostra pianta un aspetto arrotondato.

In autunno, sopratutto con le piante più giovani e messe in terra da poco, ci conviene potare tutti i rami più deboli che si diramano da quelli più forti. I fiori dell’ortensia sono infatti piuttosto pesanti e non possono essere sorretti da rami piccoli. I fiori appassiti dell’ortensia vanno tagliati per permettere alla pianta di concentrare le energie sui nuovi rami.

Ortensia: riproduzione

Il metodo può più comodo e sicuro per riprodurre le ortensie è per talea. Questa tecnica consiste nel mettere a radicare un rametto, per poi trapiantarlo quando inizierà a sviluppare nuove foglie. Il periodo migliore per fare una talea di ortensia è senz’altro l’estate e più precisamente da agosto a settembre.

Per la talea di ortensia basta tagliare un ramo non fiorito di circa 15 cm e metterlo in un vasetto con un miscuglio di terra e torba in parti uguali. Dopo circa due mesi la talea avrà sviluppato abbastanza radici da risultare salda nel primo vasetto. A questo punto la trapianteremo in un vaso più grande di 10 cm in più. Dopo circa un anno avremo una nuova pianta di ortensia da mettere in giardino o da tenere in vasi di almeno 30 cm di diametro.

Come scegliere una nuova ortensia

Dopo aver conosciuto le specie e cultivar più belle di ortensia non ci resta che scegliere quella che fa per noi e per il nostro spazio verde. Come sempre, prima dell’acquisto, dovremo controllare che la pianta non abbia macchie sulle foglie e conservi un aspetto robusto e sano. Dovremo anche evitare le ortensie con steli corti e fiori oltremodo sviluppati, segno di piante eccessivamente forzate in serra e che faranno certamente fatica a sopportare il trapianto. La fioritura spontanea dell’ortensia inizia infatti in luglio.

Come far diventare azzurre le ortensie

Il colore delle ortensie dipende dall’acidità del terreno. Il colore azzurro indica un terreno acido (pH 4,5-5,5), mentre il rosa è dato da un terreno alcalino (pH 6-7,5). È però possibile rendere azzurre le nostre ortensie rosa. Un metodo della nonna consiste nel mettere nel terreno dei pezzi di ferro arrugginiti. Avremo però risultati più rapidi e sicuri aggiungendo al terreno un prodotto a base di ferro, che inoltre renderà le foglie ancora più verdi, chiamato azzurrante per ortensie, che troviamo in vendita presso i garden center più forniti.

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Anna Elisa Catanese

Ciao sono Anna Elisa Catanese, Dott.ssa in Scienze e tecniche erboristiche, autrice principale dei contenuti di questo sito web. Sono anche una cantante e creatrice di bijoux. Ho alle spalle collaborazioni come autrice di articoli con numerosi siti quali Blasting news e Dokeo. Su Natural Magazine troverete notizie inerenti salute, benessere, alimentazione sana, rimedi naturali e molto altro ancora.

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