Prima di subire un intervento chirurgico l’ansia può prendere facilmente il sopravvento. Generalmente si ricorre all’uso di sedativi e ansiolitici, ma questi non sono privi di effetti collaterali. Le benzodiazepine possono infatti influenzare negativamente il recupero dall’operazione e la guarigione delle ferite, interferendo su respirazione, circolazione sanguigna e tono dell’umore.
Secondo un nuovo studio clinico della University of Pennsylvania pubblicato su Regional Anesthesia & Pain Medicine esiste un rimedio alternativo e naturale, privo di effetti collaterali, capace di sostituire i sedativi nella gestione dell’ansia preoperatoria: la musica.
Il potere ansiolitico della musica
Il potere ansiolitico della musica è stato più volte oggetto di studi precedenti. Già una revisione di 26 studi, pubblicata nel 2013, arrivò a concludere che la musica possa avere un “effetto benefico” sull’ansia preoperatoria. Ma nessuno studio aveva finora confrontato l’effetto ansiolitico della musica con quello delle benzodiazepine.
Qual è la musica più rilassante?
La musica è in grado di toccare determinate corde dell’anima suscitando in noi sentimenti difficili da esprimere verbalmente, compresi quelli di calma e relax. Gli esperti ritengono che la musica anti-ansia debba avere un suono con delle caratteristiche ben definite. Secondo una ricerca del Southern Medical Journal, essa dev’essere costituita da una melodia non cantata, priva di un significativo cambio di tempo o ritmo e con circa 60 bpm (battiti al minuto).
Per il nuovo studio, che descriveremo a breve, è stata utilizzato un brano realizzato dalla band britannica Marconi Union in collaborazione con dei musicoterapeuti, capace di ridurre ansia, frequenza cardiaca e pressione sanguigna. “Weightless” è stata definita la musica più rilassante al mondo: meglio non ascoltarla durante la guida! (Video sotto).
Lo studio su gestione dell’ansia preoperatoria e musica
Nel nuovo studio clinico, i ricercatori hanno diviso casualmente 157 persone adulte, che dovevano effettuare un intervento chirurgico, in due gruppi. Un gruppo ha ricevuto iniezioni di un farmaco a base di benzodiazepine, il midazolam, 3 minuti prima dell’anestesia. L’altro gruppo ha ascoltato, con delle cuffie in grado di azzerare il rumore esterno (noise cancelling), la traccia musicale rilassante preprogrammata, per un totale di 3 minuti. Tutti i partecipanti hanno quindi ricevuto un anestetico del blocco nervoso periferico che ha intorpidito una parte specifica del corpo.
Benzodiazepine Vs musica rilassante: stessi risultati
Al fine di misurare accuratamente i livelli di ansia, i ricercatori hanno utilizzato una scala per l’ansia approvata, prima e dopo l’esposizione alla musica o alle benzodiazepine. La scala comprendeva sei semplici affermazioni con un punteggio da 1 a 4. I ricercatori hanno anche chiesto ai partecipanti e ai medici di valutare la loro soddisfazione su una scala da 1 a 10. Sorprendentemente, i risultati hanno rivelato che i cambiamenti nei livelli di ansia preoperatoria causati da i due metodi ansiolitici fossero simili. Anche i medici hanno riportato livelli di soddisfazione simili.
L’unica vera differenza era che le persone che avevano ascoltato la musica si sentivano meno soddisfatte di quelle del gruppo sedato con benzodiazepine. I ricercatori ritengono che questa reazione potrebbe dipendere dal fatto che i partecipanti non avessero potuto scegliere il brano musicale per rilassarsi. Le persone esposte alla musica hanno anche provato maggiore disagio in quanto le cuffie con il noise cancelling non permettono di comunicare con il medico e l’ambiente esterno.
20 minuti di musica rilassante per trarre i massimi benefici
Tra le limitazioni dello studio, gli stessi ricercatori riconoscono che la scala utilizzata per registrare l’indice di soddisfazione non fosse validata. Inoltre si ritiene che i pazienti possano trarre maggiore beneficio dall’ascolto della musica per tempi più prolungati. Ricerche precedenti consigliavano un ascolto di almeno 20 minuti per ottenere un effetto ansiolitico. Ma ciò è certamente difficile da realizzare in una sala operatoria, ove si seguono rigidi programmi per evitare ritardi inutili.
Tuttavia questo studio conferma che la musica è un rimedio alternativo valido per la gestione dell’ansia preoperatoria. Prossimo obiettivo sarà: “valutare se il tipo di musica, così come la modalità di trasmissione, capace di superare le barriere comunicative, possa offrire vantaggi rispetto al midazolam”: concludono gli autori dello studio.
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