I frutti rossi o frutti di bosco (more, mirtilli, lamponi, fragole, etc..) sono una delizia per gli occhi e per il palato. I loro colori vivaci, dal rosso al blu-viola scuro, sono dovuti alla presenza di alcune molecole appartenenti alla famiglia dei flavonoidi, i pigmenti antociani. Questi composti avrebbero dimostrato, in esperimenti sia in vitro che in vivo, un’eccezionale attività antiossidante ed anti-tumorale, ma pochi studi per la verità avrebbero confermato simili effetti sull’essere umano e soprattutto su come ciò possa avvenire.
La gran parte dei dati raccolti infatti è basato su studi di tipo osservazionale, ovvero statistici. In particolare mangiare frutti rossi sarebbe correlato ad una minor incidenza di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e persino cancro. Ma come gli antociani riescono ad interagire e influenzare i percorsi molecolari nel nostro corpo? E’ l’importante risposta che giunge da un recente studio condotto dalla School of Pharmacy dell’Università della Finlandia orientale in collaborazione con il National Institute on Aging degli Stati Uniti, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.
Antociani, cancro ed invecchiamento
I ricercatori hanno esaminato in particolare gli effetti degli antociani su un enzima implicato nell’insorgenza di cancro e invecchiamento, la sirtuina 6 (SIRT6). Le sirtuine regolano l’espressione dei geni coinvolti in un certo numero di vie di segnalazione cellulare. Invecchiando le sirtuine smettono di funzionare, il che può contribuire ad una varietà di malattie. Di questa famiglia di enzimi, la SIRT6 è la meno nota, ma si ritiene che sia fondamentale nel metabolismo del glucosio. Come spiegano gli autori dello studio in questione, su Medical news today: “Poiché SIRT6 è stata implicata nella longevità, nel metabolismo, nella riparazione del DNA e nella riduzione della risposta infiammatoria, è un obiettivo interessante nelle malattie infiammatorie e metaboliche e nel cancro”. I ricercatori, guidati dalla dott.ssa Minna Rahnasto-Rilla, hanno scoperto che un tipo di antocianidina, nota come cianidina, presente in mirtillo selvatico, lampone e mirtillo rosso avrebbe un’eccezionale effetto sulla sirtuina 6.
Come la cianidina dei frutti rossi agisce contro il cancro?
Incredibilmente la cianidina avrebbe dimostrato di aumentare la produzione di SIRT6 nelle cellule di ben 55 volte. Allo stesso modo, avrebbe aumentato l’espressione dell’enzima nelle cellule del cancro del colon-retto. Nel contempo è interessante notare come la cianidina abbia diminuito l’espressione dei geni tumorali Twist1 e GLUT1 e aumentato l’espressione del gene FOXO3, che è un soppressore del tumore. In altre parole, questa antocianidina agirebbe andando a ridurre l’attività dei geni che causano il cancro e a potenziare l’attività di quelli che ne arrestano la crescita. La scoperta è di fondamentale importanza: comprendere simili meccanismi potrebbe aprire la strada per la progettazione di nuovi farmaci utili per la lotta contro il cancro.
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