Dieta: perché i cibi light non fanno dimagrire, gli errori più comuni

Quando ci mettiamo “a dieta” una delle strategie più comuni è quella di tagliare le calorie sostituendo dolci, bevande gassate, patatine, etc. con le analoghe versioni “light” dei prodotti. L’idea di avere “qualcosa di buono”, ma più “sano” e “magro” con cui compensare la mancanza dei nostri cibi preferiti ci incoraggia ad affrontare con entusiasmo la dieta dimagrante. Ma ben presto ci accorgeremo che mangiare i cibi “light”, “senza zucchero”, “senza grassi saturi”, “low fat” per dimagrire non basta, anzi nonostante i sacrifici, siamo persino ingrassati, perché?

Perché i cibi “light” non fanno dimagrire?

I cibi definiti “light” hanno di solito circa il 30% di kilocalorie in meno dei prodotti tradizionali. Un bel risparmio, certo, ma dopo aver magari mangiato una bella barretta ipocalorica, potrebbe passarci l’idea del tipo: “Magari se ne mangio un altro pezzettino, male non mi farà, c’è scritto zero grassi…”. La barretta ipocalorica soddisfa la nostra voglia di dolce (la presenza di edulcoranti ne garantisce un sapore gradevole), ma lo stomaco e la nostra mente ne chiedono ancora per almeno due ragioni.

Il fatto che un cibo rientri tra quelli “light” ci autorizza a livello inconscio ad aumentarne le porzioni, perché il senso di colpa, che di solito ci frena di fronte ai corrispettivi tradizionali viene abbandonato. Senza neanche accorgercene invece di tagliare le calorie ne introduciamo così le stesse se non di più. Inoltre la sostituzione nella formulazione del prodotto “senza grassi” di parte dei grassi con acqua e addensanti che ne garantiscano la consistenza, comporta una minore soddisfazione del senso di sazietà di chi lo mangia.

I “senza zuccheri” possono favorire la comparsa del diabete

Un’altra categoria di prodotti “light” a cui prestare attenzione è quella a “0 calorie”, “senza zuccheri” o “sugar free”. In questo caso se è pur vero che questi prodotti contengono meno zuccheri, spesso hanno più grassi saturi, dannosi per la salute cardiovascolare. Il sapore dolce è garantito da edulcoranti come i polioli i quali apportano comunque delle calorie, circa 2,4 Kcal/g contro le 4 kcal/g del comune zucchero (dunque il risparmio di calorie è modesto e non servirà molto per dimagrire).

L’unico poliolo che non apporta kilocalorie è l’eritritolo indicato in etichetta con la sigla E968. Attenzione anche agli edulcoranti sintetici come l’aspartame, accusato non solo di provocare il cancro (recente è l’allarme lanciato dall’Università del Sassex), ma anche di aumentare il rischio di sindrome metabolica, obesità e diabete.

Uno studio pubblicato su Nature associa il consumo di edulcoranti sintetici ad un’alterazione del microbioma intestinale che favorirebbe lo sviluppo di intolleranza al glucosio (anticamera del diabete di tipo 2). Un altro studio si è concentrato sugli effetti delle versioni diet delle bevande gassate. I dolcificanti contenuti nelle bibita “ingannano” il cervello, il quale segnala al pancreas di aumentare la produzione di insulina in risposta al sapore dolce. L’insulina facilita il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, ma se il glucosio non c’è, l’insulina non ha niente a cui legarsi. Ciò alla lunga porta all’instaurarsi della sindrome metabolica e dunque del diabete di tipo 2.

Come dimagrire senza cibi light

Per perdere definitivamente i chili di troppo la scelta più saggia è quella di affidarci ad un medico dietologo. Se i chili da smaltire non sono molti ecco come dimagrire senza ricorrere ai cibi light e restando in salute:

  • Aumentare i livelli di attività fisica: secondo una recente ricerca il miglior sport per dimagrire è il jogging. L’importante è tuttavia muoversi il più possibile: evitiamo l’uso dell’automobile per percorrere brevi tratti; saliamo le scale a piedi. 30 minuti di attività fisica 3 volte a settimana è la “dose” minima consigliata per restare in forma;
  • No ai prodotti “light” e a tutti i prodotti preconfezionati: un lungo elenco di ingredienti in etichetta dovrebbe sempre metterci in guardia;
  • Si ai prodotti magri sani: tra i prodotti light rappresentano delle eccezioni i formaggi derivati dal latte scremato, lo yogurt magro (occhio al contenuto di zuccheri o edulcoranti e addensanti, preferire la versione bianca) e i formaggi naturalmente magri, come la ricotta e i fiocchi di latte;
  • Fonti proteiche magre: carne rossa (tagli magri, non più di una volta a settimana), pollame, pesce e uova, legumi;
  • Abbondanti porzioni di verdura: almeno 2 a pasto;
  • Frutta: sceglierla come snack e spezza-fame;
  • Frutta secca: noci & co sono il miglior snack in assoluto, assumiamone non più di 30 g al giorno;
  • Cereali integrali: pane, pasta, riso e tutti i cerali integrali tal quali. Una porzione media non deve superare gli 80 g. Attenzione invece alle barrette di cereali e ai prodotti per colazione. Anche se “integrali”, spesso sono troppo ricchi di grassi e zuccheri (leggere bene le etichette);
  • Acqua: bere almeno 1,5 l al giorno;
  • Eliminare bevande gassate, succhi di frutta preconfezionati (anche quelli 100% frutta, insieme alle bevande zuccherate aumenterebbero il rischio di cancro);
  • Olio extravergine d’oliva: occhio a non eccedere con le dosi, per chi è a dieta 2 cucchiaini al giorno sono sufficienti;
  • No all’eccesso di sale da cucina;
  • Si ad aromi, erbe e spezie per insaporire;
  • No allo zucchero bianco e agli edulcoranti sintetici: se proprio abbiamo la necessità di dolcificare, scegliamo il miele o la stevia;
  • Dormiamo almeno 7-8 ore a notte: un buon sonno ristoratore ci permetterà di controllare meglio gli attacchi di fame e terrà lontano lo stress.

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Anna Elisa Catanese

Ciao sono Anna Elisa Catanese, Dott.ssa in Scienze e tecniche erboristiche, autrice principale dei contenuti di questo sito web. Sono anche una cantante e creatrice di bijoux. Ho alle spalle collaborazioni come autrice di articoli con numerosi siti quali Blasting news e Dokeo. Su Natural Magazine troverete notizie inerenti salute, benessere, alimentazione sana, rimedi naturali e molto altro ancora.

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